profilo

 

Nel 1984 Paolo Borciani permise ad alcuni suoi allievi di dar vita ad un quartetto d’archi che avrebbe portato il suo nome, ad indicare un’eredità ideale e una linea di continuità nella lezione dell’indimenticabile Quartetto Italiano. Da allora fino al 2005, il Quartetto Borciani ha tenuto centinaia di concerti in tutto il mondo, realizzato dischi e registrazioni radiotelevisive, commissionato ed eseguito opere nuove, tenuto corsi.


Il Quartetto Borciani è stato ospite delle istituzioni musicali italiane più prestigiose, il Teatro alla Scala, il Teatro di San Carlo a Napoli, il Teatro Regio di Torino, la Società del Quartetto di Milano, l’Unione Musicale e il Festival Settembre Musica di Torino, l’Istituzione Universitaria dei Concerti e l’Accademia Filarmonica Romana, gli Amici della Musica di Firenze, Perugia e Vicenza. All’estero ha suonato a Londra, a Salisburgo nella Großer Saal del Mozarteum in occasione delle celebrazioni del bicentenario mozartiano, in Germania, dov'è stato ospite abituale, in Lussemburgo, Scozia, Spagna e Svizzera. Nel 1991 è stato invitato al Festival dei Due Mondi di Spoleto, invito rinnovato l’anno seguente, nel 1996 al Festival di Wexford, Irlanda, nel 1998 al RomaEuropa Festival, nel 1999 alla Biennale Musica di Venezia, nel 2003 alle Settimane Musicali di Stresa, nel 2004 al Festival di Ravello. Il debutto negli Stati Uniti, nel 1998, è stato salutato da una “standing ovation”. Nel 2000 ha suonato a Teheran, tra i rari artisti occidentali invitati in Iran. Nell’Ottobre 2004 ha tenuto il concerto di celebrazione dell'ottantesimo anniversario della radio italiana, presso la Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.


L’attività del Quartetto Borciani era concepita come quella di un laboratorio di ricerca e le sue esecuzioni erano frutto di un accurato lavoro di documentazione e approfondimento storico e stilistico.  Da questo laboratorio sono nati veri e propri cicli di concerti: la monumentale integrale beethoveniana – la prima, com'è testimoniato dal Beethoven Archiv, a comprendere tutte le composizione scritte per il quartetto d’archi - eseguita a Milano al Teatro Lirico e ripetuta solo tre anni più tardi al Dal Verme e al Teatro Sociale di Como, il ciclo intitolato “Schubert e il Novecento” ideato e realizzato per l’Istituzione Universitaria dei Concerti a Roma, l’integrale dei Quartetti di Robert Schumann, eseguita a Napoli al San Carlo e all’Auditorium di Milano e da qui trasmessa in diretta da Rai Radio3, e da ultimo il grande progetto triennale in residenza ideato su invito della Fondazione Benetton di Treviso: “Il giro del mondo in ottanta quartetti - Viaggio a bordo di un quartetto d'archi, in compagnia di un cantastorie”, con la partecipazione di Alda Caiello, Enrico Dindo, Nuria Schönberg Nono, Giuseppe Conte, Pierluigi Petrobelli, Gian Piero Piretto, Quirino Principe, Sergio Sablich e Flavio Testi.

Il Quartetto Borciani è stato il primo quartetto italiano ad eseguire in pubblico il ciclo integrale dei Quartetti di Beethoven e quello con la Fondazione Benetton è stato il primo rapporto in residenza di un complesso italiano presso un’istituzione privata.


Accanto alle opere più conosciute, il Quartetto Borciani ha amato proporre scelte non ovvie, dal repertorio più antico all’avanguardia, senza preclusioni.

Un importante capitolo della sua attività è stato dedicato alla musica del Novecento, con numerose esecuzioni del Quartetto di Luigi Nono “Fragmente - Stille, An Diotima” in Italia, Germania, Inghilterra e Svizzera, e una grande attenzione alle opere nuove.

Hanno scritto per il Quartetto Borciani: Franco Donatoni, Lorenzo Ferrero, Luca Francesconi, Alessandro Solbiati, Giovanni Sollima, Fabio Vacchi, Azio Corghi, Paolo Arcà, Carlo Boccadoro, Mario Borciani, Pierluigi Castellano, Luigi Ceccarelli, Giorgio Colombo Taccani, Filippo Del Corno, Simone Fontanelli, Carlo Galante, Ruggero Laganà, Germano Mazzochetti, Luca Mosca, Franco Piersanti, Tiziano Popoli, Michele Tadini e Vincenzo Zitello, e hanno collaborato Michael Daugherty e Detlef Heusinger.

Con Fabio Vacchi la collaborazione è stata particolarmente feconda e duratura: tre Quartetti, due dei quali eseguiti in prima mondiale.

Ma, per quanto possa sembrare curioso, il Quartetto Borciani ha avuto anche l’occasione di eseguire in prima mondiale il Quartetto di Giacomo Puccini, a Lucca nel 2001, e addirittura un frammento di Beethoven appena ritrovato, l’Allegretto del 1817 scritto per Richard Ford, in prima tedesca a Bonn nel 2001.

Ha inoltre ideato e realizzato alcuni progetti speciali: “Beatles, trascrizioni, rivisitazioni e tradimenti per il Quartetto Borciani”, “Post scriptum”, composizioni idealmente o suggestivamente legate a Beethoven chieste per essere eseguite in coda ai concerti del primo ciclo integrale beethoveniano realizzato a Milano, e “Razzmatazz”, un disco per Felmay che raccoglie musiche dell’avanguardia italiana non accademica e della tradizione popolare, scritte o raccolte per il Quartetto Borciani.


L’attività del Quartetto Borciani è stata onorata da prestigiose collaborazioni: tra le altre, quella dei violoncellisti Siegfried Palm ed Enrico Dindo (con quest’ultimo ha inciso il Quintetto di Schubert per Amadeus), dei violisti Hatto Beyerle, fondatore del Quartetto Alban Berg, Emanuel Vardi e Danilo Rossi, dei pianisti Bruno Canino, Antonio Ballista, Paolo Bordoni, Juan Carlos Garvayo, Ana Guijarro e Maurizio Zanini, del chitarrista José María Gallardo Del Rey e del clarinettista Fabrizio Meloni, e delle voci di Alda Caiello, Victoria Schneider Malipiero e Stephen Roberts.

Ha inciso per Naxos, Amadeus, Stradivarius, Felmay e RaiTrade (quest’ultima ha pubblicato due concerti dal vivo dal Quirinale), e ha registrato per numerose emittenti radiotelevisive europee. La Rai ne ha trasmesso via satellite in tutta Europa un concerto registrato in video a Venezia e numerosi altri in video e in audio. L’esecuzione di “Movimento di Quartetto” di Fabio Vacchi ha fatto parte della colonna sonora del film di Ermanno Olmi Il mestiere delle armi. Il canale satellitare Sky Classica ha dedicato al Quartetto Borciani uno speciale.


I dischi del Quartetto Borciani hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia. Ancor oggi The Penguin Guide To Recorded Classical Music consiglia i Boccherini incisi per Naxos fra i migliori dischi della produzione mondiale.


Lo scioglimento del complesso è avvenuto improvviso e tra polemiche nel 2005, e ha lasciato incompiuti alcuni progetti: la continuazione dell’integrale discografica del Quartetti di Boccherini per Naxos e la conclusione del progetto in residenza presso la Fondazione Benetton di Treviso “Il giro del mondo in ottanta quartetti”, una nuova integrale dei Quartetti di Beethoven nei Teatri delle Marche e, forse quello che lascia maggior rimpianto, l’integrale dei Quartetti di Schubert già annunciata al Teatro Sociale di Como.

foto lelli e masotti
indietromappa_del_sito.htmlmappa_del_sito.htmlshapeimage_5_link_0