schubert

 

L’interesse verso Schubert ha seguito strade più tortuose di quella, così diretta e determinata, che ha portato a Beethoven, nonostante fin dal primo concerto ufficiale, a Bergamo nel 1984, sia stato eseguito lo splendido Quartetto in la minore “Rosamunde”, studiato con Borciani ad un corso estivo, a Premeno nel 1983.


Fin dagli inizi della sua attività il Quartetto suonò spesso il Quartettsatz D 703 e il celebre Quartetto in re minore “Der Tod und das Mädchen”. Entrambi furono registrati: il Quartettsatz nella Chiesa della Passione, di fianco al Conservatorio, in una notte di un anno intorno al 1986, il Quartetto in re minore, solo parzialmente, in una villa della Brianza. Il Quartetto era ancora nella formazione con Silvia Guarino e Marco Decimo. Le registrazioni non furono mai montate né resa pubbliche.


Il passo successivo fu l’esecuzione del Quintetto con due violoncelli, nel 1989 a Milano, con il Quartetto ancora nella formazione con Marco Decimo al violoncello, e poi a Roma nel 1992, sempre con Siegfried Palm come secondo violoncello. Il concerto romano sopravvive in una registrazione in video dalla Rai.


Poi, ancora un quintetto, quello della Trota, chiesto dal Festival dei Due Mondi di Spoleto 1991 col pianista Juan Carlos Garvayo, e ripetuto a Madrid in occasione del concerto conclusivo del Corso Internazionale tenuto nel 1993, un concerto interamente schubertiano in cui fu eseguito il Quintetto con due violoncelli e quello della Trota con la pianista Ana Guijarro.


Per ultimo, entrò in repertorio il grande Quartetto in sol maggiore op.161, tante volte rimandato, e nacque l’idea di un ciclo dedicato a Schubert e al Novecento, accolto nella stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti a Roma.

Il ciclo in 4 concerti fu programmato tra il 2001 e il 2003 ed era compilato così come segue:


Schubert e il Novecento – Quattro concerti con il Quartetto Borciani

Istituzione Universitaria dei Concerti

La Sapienza, Aula Magna


2 marzo 2002

Schubert Quartetto in re maggiore n.7 (1813)  D 94

Bartók Sesto Quartetto

Schubert Quartetto in la minore n.13 (1824) D 804 Rosamunde


16 marzo 2002

Schubert Quartettsatz in do minore [con frammento del II movimento, Andante] n.12 (1820) D 703

Janáček II Quartetto Listy Duverne (Lettere intime)

Schubert Quartetto in sol maggiore n.15 (1826) Op.161 D 887


25 gennaio 2003

Schubert Quartetto in mi bemolle maggiore n.10 (1813) Op.125.1 D 87

Schoenberg Secondo Quartetto Op.10 soprano Alda Caiello

Schubert Quartetto in re minore n.14 (1824) D 810 Der Tod und das Mädchen


8 marzo 2003

Schubert Quartetto in sol minore n.9 (1815) D 173

Berg Lyrische Suite

Schubert Quartetto in si bemolle maggiore n.8 (1814) Op.post.168 D 112



Andarono in scena solo i primi tre di questi concerti, il secondo dei quali con Enrico Dindo che sostituiva Claudia Ravetto. L’ultimo concerto dovette essere rimandato per una indisposizione e non fu più recuperato.


Venne l’offerta di registrare 2 dischi dedicati a Schubert per uno Speciale Amadeus.

Lo speciale fu pubblicato nel 2005 col titolo “Schubert, giovinezza e maturità”, e comprese l’esecuzione del Quartetto in sol maggiore op.161 D 887, del Quartetto in si bemolle maggiore op. post.168 D 112, del Quartetto in mi bemolle maggiore op. post. 125.1 D 87 e del Quintetto con due violoncelli in do maggiore op.163 D 956 con Enrico Dindo come violoncellista ospite.


Nel 2004 prese avvio il Progetto Residenza presso la Fondazione Benetton di Treviso. Il progetto si intitolava “Il Giro del Mondo in Ottanta Quartetti” e comprendeva un capitolo a sé, “La parte in ombra”, dedicato interamente all’esecuzione integrale dei Quartetti di Schubert. Riguardo il proprio modo di affrontare Schubert, il Quartetto concesse una lunga intervista a Musica.


I concerti schubertiani a Treviso furono solo tre:


29 aprile 2004

Schubert. La parte in ombra 1

Il cantastorie è Sergio Sablich, con la partecipazione di Enrico Dindo.

Quartetto in si bemolle maggiore op. post.168 D 112

Quintetto con due violoncelli in do maggiore op.163 D 956


3 novembre 200

Schubert. La parte in ombra 2

Il cantastorie è Quirino Principe.

Quartetto in mi bemolle maggiore op. post. 125.1 D 87

Quartetto in sol maggiore op.161 D 887


18 maggio 2005

Schubert. La parte in ombra 3

Il cantastorie è Patrizia Valduga.

Quartettsatz in do minore D 703

Quartetto in re minore n.14 D.810 Der Tod und das Mädchen


A quest’ultimo concerto non partecipò Fulvio Luciani, causa un grave incidente. Elena Ponzoni, Roberto Tarenzi e Claudia Ravetto si presentarono in pubblico col violinista Marco Rogliano. Nel nome di Schubert, dunque, si consumò la separazione di Fulvio Luciani e i suoi colleghi. Il Quartetto Borciani si riunì solo per due concerti, a Torino per Settembre Musica e ancora una volta alla Fondazione Benetton. Ponzoni, Ravetto e Tarenzi continuarono a tener vivo il Progetto Residenza ancora per un anno, presentandosi come “elementi del Quartetto Borciani”, con la partecipazione di Andrea Mascetti.


Lo scioglimento del Quartetto Borciani lasciò incompiuto sia il progetto trevigiano che il progetto di integrale schubertiana già annunciato al Teatro Sociale di Como per la stagione 2004-2005, due anni dopo il successo dell’integrale beethoveniana.


L’elenco delle registrazioni ufficiali schubertiane comprende i due dischi per Amadeus, due registrazioni radiofoniche dal vivo dell’op.125.1 e dell’op.161, e una registrazione televisiva del Quintetto con due violoncelli con Siegfried Palm come secondo violoncello, da un concerto per l’Accademia Filarmonica Romana.

Fu registrato anche il concerto inaugurale del Giro del Mondo in Ottanta Quartetti, in cui furono eseguiti l’op.168 e il Quintetto con due violoncelli con Enrico Dindo come secondo violoncello, ma la registrazione non è mai stata resa pubblica.



nella fotografia: il Quartetto Borciani e Siegfried Palm in concerto al Teatro Manzoni di Milano

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