Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, Largo Gustav Mahler

domenica 1 marzo 2015, ore 11.30


Romantico Bach 6


Johann Sebastian Bach: Partita in mi maggiore per violino solo BWV 1006, versione di Robert Schumann con pianoforte

Béla Bartók: Sonata per violino solo

Vittorio Zago: Studio IV a 2, pezzo vincitore del Concorso “Romantico Bach”, prima esecuzione assoluta

Johann Sebastian Bach: Sonata in sol maggiore per violino e cembalo BWV 1019


Fulvio Luciani, violino

Massimiliano Motterle, pianoforte



note di lavoro: non è finito il nostro viaggio


Non c’è luogo più segnato dalle contraddizioni che non il viaggio. Richiede organizzazione, determinazione, ma, per definizione, non conosce la sua meta, che non si potrà raggiungere se non rinunciando alla logica che ha fatto da guida, e con un certo abbandono. È perfino difficile capire che un viaggio si sia concluso, perché pur nella convinzione di aver trovato ciò che si stava cercando si torna mutati e non è più possibile abitare il proprio mondo come si faceva prima.

Che il nostro fosse un viaggio lo abbiamo capito strada facendo: avevamo cominciato con l’idea di mettere alla prova una tesi, una volta iniziato è cambiato tutto.


Abbiamo voluto tenere un diario, come gli esploratori di un tempo. È in questi dischi.

La regola che ci siamo dati è che contenessero tutto, fuori programma compresi, e che ognuno arrivasse prima del concerto seguente, per non avere il tempo di pensare e semmai ritrarsi dal pubblicarlo. Massimiliano ha sempre consultato questo diario, io rigorosamente mai, credo per una ragione identica perché contraria. Forse lui ha sentito il bisogno di rassicurarsi periodicamente del percorso compiuto, io no, per non perdere il coraggio di andare avanti.


Abbiamo percorso l’itinerario prefissato e sarebbe tempo di tirar le somme. Ma le domande da cui avevamo preso le mosse, che ora paiono ingenue, sono state sostituite da altre domande. Non è finito il nostro viaggio, e per quanto noi si sia percorso della strada, la nostra meta non appare ora più chiara di quanto non fosse all’inizio, né più vicina. L’unica cosa che avvertiamo lucidamente è che la strada che stiamo percorrendo ha piegato definitivamente dentro a noi stessi, ed è quello il territorio in cui inoltrarsi.


Fulvio Luciani

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foto massimo volta

romantico bach 6