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Ciclo Mozart a Milano, quarto concerto


Esecuzione integrale delle Sonate e Variazioni per pianoforte e violino di Wolfgang Amadeus Mozart


Il miracolo mozartiano ha garantito una speciale extraterritorialità alla sua opera, che percepiamo antica e attuale a un tempo, come se si fosse conquistata il diritto alla sospensione dall’epoca in cui è stata scritta per meriti di bellezza. La sua musica ha il garbo e le buone maniere delle buone cose passate, ma è un teatrino che nasconde ben altro, e che deflagra non nella messa in scena ma nella mente e nel cuore dell’ascoltatore: una specie di film in costume, insomma, ma molto, molto vicino a noi.



M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Milano

domenica 30 settembre 2018 - ore 11


Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia 4

Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in sol maggiore K.379 (Vienna 1781)

Wolfgang Amadeus Mozart: 6 Variazioni sulla canzone anonima “Au bord d’une fontaine” (ossia “Hélas, j’ai perdu mon amant”) in sol minore K.360 (Vienna 1781)

Felix Mendelssohn Bartholdy: Sonata in fa maggiore (prima versione, 1838)



Fulvio Luciani, violino

Massimiliano Motterle, pianoforte



Lo scorso concerto abbiamo incontrato una traccia da seguire, quella della forma della Variazione. Allora era stato il punto zero della Variazione mozartiana, le tradizionalissime Variazioni K.359 affiancate al Thème et variations di Olivier Messiaen, questa volta sono due Variazioni entrambe di Mozart ed entrambe in sol: in sol maggiore quelle contenute nella Sonata K.379, e in sol minore anche quelle meravigliose sulla canzone anonima “Au bord d’une fontaine” K.360, l’unica altra composizione in modo minore di tutto il ciclo, oltre alla Sonata K.304 già eseguita.

Che siano accostate due composizioni nella stessa tonalità - di solito lo si evita, per non generare uniformità nell’ascolto - è frutto del criterio che abbiamo scelto, di seguire l’ordine in cui sono state scritte. Ma è un’occasione, perché il cambio di modo, da maggiore a minore, è un cambio di scena assai più profondo di quel che non ci si aspetti, un rovesciar la medaglia che apprezziamo di più proprio perché rimane costante il metro della tonalità. C’è un mondo in quella distanza tra maggiore e minore.


Se la musica di Mozart richiama un ideale di purezza e di equilibrio, il suo corrispettivo ottocentesco non può che essere nella musica di Mendelssohn. Perfino la persona, Mendelssohn, potrebbe sembrare una versione di Mozart nel secolo seguente: altrettanto talento e precocità, e altrettanto una vita che si conclude in fretta, appena 38 anni contro 36.

Di Mendelssohn si esegue qui una Sonata in fondo poco conosciuta e poco frequentata, la Sonata in fa maggiore, che ha un movimento conclusivo mendelssohniano nel senso più perfetto, ma anche, nel primo movimento e soprattutto nel secondo, la libertà di atteggiamento, la scioltezza e l'inventiva nel costruire proprie della grandi opere mature.

La Sonata ha avuto una certa circolazione solo da che il grande violinista Yehudi Menuhin prese ad eseguirla e la pubblicò nel 1953, in una versione che lui stesso aveva ridotto e adattato, ritenendola qua e là di proporzioni inefficaci. Qui, naturalmente, si esegue la versione originale del 1838.



Il tempo di Mozart, un tempo di fantasiaè il quarto grande ciclo del violinista Fulvio Luciani e del pianista Massimiliano Motterle per laVerdi, dopo “Intorno a Brahms”, “Romantico Bach” e “Beethoven, l’invenzione della musica”: una collaborazione straordinariamente fruttuosa e duratura, che prosegue con successo dal 2013 e giunge qui al ragguardevole traguardo del trentatreesimo concerto.



http://www.laverdi.org/it/events/2018%20-%202019/mozart-e-mendelssohn





prossimo concerto:


M.A.C. Piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Milano

domenica 28 ottobre 2018 - ore 11


Il tempo di Mozart, un tempo di fantasia 5

Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in fa maggiore K.376 (Vienna 1781)

Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata in fa maggiore K.377 (Vienna  1781)

Igor Stravinskij: Duo concertant per violino e pianoforte (1932)

foto Studio Hanninen